La visita psichiatrica riveste un ruolo essenziale nella cura della salute mentale, offrendo un’importante opportunità per comprendere e affrontare i disturbi psichiatrici. Durante questa visita clinica, lo psichiatra raccoglie dettagli sulla storia medica, sintomi e preoccupazioni del paziente. La prima visita garantisce un inquadramento clinico e un piano di trattamento, mentre le visite di controllo monitorano il progresso e apportano eventuali aggiustamenti.
In questo articolo spiegheremo cos’è la visita psichiatrica e quali sono gli aspetti principali di questo tipo di visita, per aiutarvi a capire di cosa si tratta, quando serve, ed eventualmente prepararvi ad affrontare al meglio il primo colloquio con uno psichiatra.
Che cos’è la visita psichiatrica?
La visita psichiatrica è lo strumento cardine che lo psichiatra ha a disposizione per valutare il quadro clinico del paziente. Si tratta di un colloquio clinico tra un paziente e uno psichiatra. Lo psichiatra, a differenza dello psicoterapeuta e dello psicologo è un medico specializzato in psichiatria che si occupa di diagnosi, trattamento e gestione dei disturbi mentali e delle malattie psichiatriche. Rimandiamo ad un nostro precedente articolo per approfondire le differenze tra lo psicologo e lo psichiatra.
Durante la visita psichiatrica il paziente presenta i suoi sintomi, le sue preoccupazioni e problematiche allo specialista che può aiutare a identificare e comprendere meglio i problemi di salute mentale. Lo psichiatra. indirizzerà attraverso domande specifiche il paziente, e, in qualità di medico potrà esaminare eventuali sintomi fisici e documentazione medica pregressa.
Durante la visita, se necessario oltre al colloquio, lo psichiatra può utilizzare interviste strutturate o semistrutturate o somministrare test psicologici (sfoglia questa pagina per trovare alcuni test psicologici online) per raccogliere informazioni accurate. Questo processo aiuta a stabilire una diagnosi psichiatrica differenziale e consente al professionista di proporre un piano di trattamento personalizzato. Il piano di trattamento potrebbe includere la terapia farmacologica, la psicoterapia o una combinazione di entrambe, a seconda delle esigenze del paziente e della natura del disturbo mentale.
È importante notare che la visita psichiatrica è un ambiente sicuro e confidenziale in cui il paziente può sentirsi libero di esprimere le proprie preoccupazioni e pensieri senza giudizio. La comunicazione aperta e onesta tra il paziente e lo psichiatra è essenziale per garantire una diagnosi accurata e un trattamento efficace.
Quando serve la visita psichiatrica?
La visita psichiatrica è indicata nei casi in cui una persona si trovi ad affrontare problemi di salute mentale o emotiva. Alcuni dei motivi più comuni per cui una persona può richiedere o essere indirizzata a una visita psichiatrica includono:
- Sintomi psichiatrici: quando una persona sta sperimentando sintomi psicologici o emotivi, come ansia, depressione, attacchi di panico, disturbi del sonno, allucinazioni, delusioni o cambiamenti di umore significativi, è opportuno consultarsi con uno psichiatra.
- Cambiamenti comportamentali significativi: se una persona ha avuto cambiamenti significativi nel comportamento, nelle abitudini o nel funzionamento generale, potrebbe essere utile una visita psichiatrica per escludere o identificare eventuali problemi di salute mentale.
- Eventi stressanti o traumi: in seguito a eventi stressanti o traumi significativi, come lutti, abusi, incidenti gravi o disastri naturali, una visita psichiatrica ed un eventuale trattamento può aiutare a gestire il trauma e le reazioni emotive ad esso associate.
- Dipendenze: quando una persona ha problemi di dipendenza da sostanze o comportamenti, come l’alcolismo, la tossicodipendenza o il gioco d’azzardo compulsivo, una valutazione psichiatrica può aiutare a stabilire un piano di trattamento adeguato e individuale.
In generale, una visita psichiatrica è appropriata quando i problemi di salute mentale o emotiva stanno interferendo significativamente con la qualità della vita di una persona o con il suo funzionamento quotidiano.
Cosa cambia tra prima visita psichiatrica e visita di controllo?
La prima visita psichiatrica e la visita psichiatrica di controllo hanno scopi e contenuti diversi.
La prima visita psichiatrica è il primo incontro tra il paziente e lo psichiatra. Ha lo scopo di stabilire una base di informazioni e una valutazione iniziale della salute mentale del paziente. Durante il primo colloquio psichiatrico, lo psichiatra raccoglierà una storia clinica dettagliata del paziente, comprese informazioni sulla sua storia medica, storia familiare, storia psichiatrica, storia sociale e sintomi attuali. Lo psichiatra utilizzerà le informazioni raccolte durante il primo colloquio psichiatrico per formulare una diagnosi preliminare. Dopo aver stabilito la diagnosi, lo psichiatra discuterà con il paziente le opzioni di trattamento possibili.
La visita di controllo psichiatrica sono gli incontri successivi tra il paziente e lo psichiatra dopo la prima visita e il periodo di trattamento iniziale. La frequenza delle visite di controllo può variare a seconda delle esigenze del paziente e della natura del trattamento. Durante la visita psichiatrica di controllo, lo psichiatra rivedrà il progresso del paziente dal momento della prima visita, esaminerà come il trattamento sta funzionando e farà eventuali aggiustamenti al piano di trattamento, se necessario. Durante le visite di controllo, il paziente avrà l’opportunità di discutere come si sente, se ha notato miglioramenti nei sintomi o eventuali effetti collaterali del trattamento farmacologico.
Come si svolge la prima visita psichiatrica?
La prima visita psichiatrica come detto è il primo incontro tra lo psichiatra e il paziente. Ha la finalità primaria di raccogliere tutte le informazioni necessarie per inquadrare al meglio il quadro clinico e impostare un piano di trattamento personalizzato. Vediamo ora, come si svolge la prima visita psichiatrica nelle sue tipiche fasi.
Accoglienza
Il primo colloquio psichiatrico inizia inevitabilmente con l’accoglienza e la presentazione. Spesso le persone quando si presentano per la prima volta ad uno psichiatra sono agitate, preoccupate, disorientate. Tipicamente, per quanto mi riguarda, cerco di dare tempo al paziente di ambientarsi. Inoltre per alcune persone può essere utile entrare in ambulatorio accompagnati da un familiare, se questa è la richiesta del paziente tipicamente la accolgo per poi allontanare il parente in un secondo momento.
Anamnesi psichiatrica
Dopo aver stabilito un primo contatto con il paziente si entra nella raccolta anamnestica. Solitamente lascio libero il paziente di raccontarmi quello che ritiene più rilevante con un domanda aperta: “Cosa la porta da me?”.
Poi man mano indirizzo il colloquio psichiatrico con domande specifiche per ricostruire una raccolta anamnestica (storia clinica) quanto più completa possibile. L’anamnesi comprende informazioni sulla storia medica pregressa, eventuali disturbi mentali precedentemente diagnosticati o trattati, la storia familiare di malattie mentali, i farmaci assunti attualmente e in passato, e la storia psicosociale, come l’ambiente familiare, lo stato lavorativo e le relazioni interpersonali.
Esame di stato mentale
Durante il colloquio psichiatrico si procede inoltre alla valutazione dello stato mentale, ossia la valutazione dei sintomi e del funzionamento neuropsichiatrico del paziente. Si chiederà al paziente di descrivere soggettivamente sintomi che sta sperimentando. Lo psichiatra porrà poi specifiche domande per valutare il pensiero del paziente, l’umore, il livello di attenzione, la concentrazione, la memoria e altri aspetti psicologici e cognitivi. Se presente, lo psichiatra valuterà la documentazione clinica precedente.
Trattamento psichiatrico
Dopo aver ricostruito la storia clinica e la sintomatologia clinica presentate lo psichiatra discuterà con il paziente le opzioni di trattamento disponibili, che possono includere terapia psicologica, farmaci, interventi psicosociali o una combinazione di queste. Il piano di trattamento sarà personalizzato per soddisfare le esigenze specifiche del paziente. Questa è una parte molto importante. I pazienti sono spesso spaventati e preoccupati quando fronteggiati con la necessità di una terapia farmacologica.
Quali sono gli effetti collaterali della terapia farmacologica?
Dovrò prendere psicofarmaci a vita?
Diventerò dipendente dagli psicofarmaci?
E’ quindi importante confrontarsi con il paziente e rispondere ai tipici dubbi e domande legate al trattamento farmacologico. Sono solito condividere fin da subito con il paziente eventuali effetti collaterali, aspettative e tempistiche del trattamento. Dubbio, incertezza e preoccupazione sono i primi fattori che portano il paziente ad una sospensione precoce del trattamento.
Infine, alla fine della prima visita, lo psichiatra, se necessario pianifica una visita psichiatrica di controllo per monitorare il progresso del paziente e apportare eventuali aggiustamenti al piano di trattamento.
Quanto sono frequenti le visite psichiatriche di controllo?
La frequenza delle visite psichiatriche di controllo può variare notevolmente a seconda delle esigenze del paziente, della gravità del disturbo mentale e del tipo di trattamento prescritto. In genere, la frequenza delle visite di controllo sarà determinata dallo psichiatra e concordata con il paziente durante la prima visita e nel corso del trattamento.
Nel caso di trattamenti farmacologici, le visite psichiatriche di controllo iniziali possono essere più frequenti per monitorare gli effetti del farmaco e apportare eventuali aggiustamenti alla dose. Tipicamente nelle fasi iniziali la frequenza delle visite psichiatriche è mensile e solo in casi di particolari terapie o di importante gravità i colloqui psichiatrici possono essere più frequenti. Dopo aver stabilito una risposta stabile al trattamento e una gestione adeguata dei sintomi, le visite di controllo possono diventare meno frequenti. In alcuni casi, le visite di controllo possono essere mensili o bimestrali, ma possono anche essere meno frequenti, come ogni tre o sei mesi, a seconda della situazione clinica.
Quali sono le domande che fa lo psichiatra in visita?
Come detto il colloquio clinico è lo strumento fondamentale per ricostruire lo stato psichico del paziente. Pertanto il colloquio viene spesso indirizzato dalle domande che fa lo psichiatra durante una visita. Lo scopo principale delle domande è quello di ottenere una visione completa della salute mentale del paziente, dei sintomi, delle preoccupazioni e dei fattori che possono influenzare il benessere emotivo.
Come detto spesso inizialmente si lascia il paziente libero di parlare con domande molto generiche:
- Qual è il motivo principale della visita di oggi?
- Cosa la porta da me?
E’ poi indispensabile indagare la sintomatologia nel dettaglio la sintomatologia presentata e il suo andamento nel tempo:
- Può descrivere i sintomi principali che sta sperimentando?
- Quando sono iniziati i sintomi?
- I sintomi sono peggiorati o migliorati nel tempo?
Vi è poi la necessità di ricostruire la storia psichiatrica precedente:
- Ha mai avuto in passato periodi come questo?
- Ha mai sperimentato questi o altri sintomi psichiatrici?
- In passato ha mai fatto altre valutazione psichiatriche o psicologiche?
- Ha mai assunto psicofarmaci in passato?
Si indaga poi il contesto di vita da un punto di vista sociale, familiare e lavorativo:
- Sono avvenuti dei cambiamenti significativi nella sua vita recentemente (ad esempio, cambiamenti di lavoro, relazioni o perdite)?
- Ha avuto esperienze traumatiche o eventi stressanti particolarmente significativi da quando sono comparsi i sintomi?
- Hai una storia familiare di malattie mentali o di altre condizioni mediche rilevanti?
A prescindere dalla sintomatologia presentata si indaga eventuali altri sintomi psichiatrici con domande specifiche:
- Come è la sua qualità del sonno? Dorme bene o ha difficoltà a dormire?
- Ha avuto cambiamenti nell’appetito o nel peso recentemente?
- Ha avuto episodi di ansia intensa o attacchi di panico?
- Ha notato cambiamenti nel suo umore, come periodi di tristezza e disinteresse o fasi di eccessiva euforia?
- Ha avuto esperienze di abuso di sostanze o alcol?
Infine si valuta lo stato di salute fisica:
- Ha qualche patologia cronica come ipertensione, diabete etc?
- Prende qualche farmaco?
Questi sono solo alcuni esempi delle domande che uno psichiatra pone durante la visita.
Quanto dura la visita dallo psichiatra?
La durata della visita dallo psichiatra può variare in base a diversi fattori, tra cui il motivo della visita, la complessità del caso, la storia clinica del paziente e il tipo di trattamento richiesto. In generale, la prima visita psichiatrica tende a essere più lunga rispetto alle visite di controllo successive.
La prima visita psichiatrica può durare da 45 minuti a 1 ora.
Le visite di controllo successive, che servono per monitorare il progresso del paziente e apportare eventuali aggiustamenti al trattamento, possono essere più brevi e solitamente durano dai 15 ai 30 minuti. Come già detto precedentemente, la frequenza di queste visite può variare, a seconda delle esigenze del paziente e della natura del trattamento.
Tuttavia, è importante sottolineare che la durata effettiva di ogni visita psichiatrica può variare e alcuni pazienti possono richiedere più tempo per esprimere le proprie preoccupazioni o discutere determinati argomenti. È fondamentale che lo psichiatra sia attento alle esigenze del paziente e fornisca il tempo necessario per una comunicazione adeguata.
Come prepararsi ad una visita psichiatrica?
Prepararsi adeguatamente per una visita psichiatrica può contribuire a rendere l’incontro più produttivo e utile. Ecco alcuni suggerimenti su come prepararsi alla visita psichiatrica:
- Prendi nota dei sintomi e delle preoccupazioni: prima della visita, annota sintomi preoccupazioni principali che desideri discutere con lo psichiatra. Scrivi eventuali cambiamenti nell’umore, nel sonno, nell’appetito e in altri aspetti della tua salute mentale.
- Raccogli informazioni sulla tua storia medica: porta con te una lista dei tuoi problemi di salute fisica passati e presenti, oltre a eventuali disturbi mentali precedenti, trattamenti precedenti e farmaci assunti.
- Prepara una lista dei farmaci: se stai assumendo farmaci, porta una lista dettagliata dei nomi, dosaggi e frequenza di assunzione.
- Prepara una lista di domande: prenditi il tempo di pensare a domande o preoccupazioni che desideri affrontare con lo psichiatra. Ciò potrebbe includere domande sulla diagnosi, il trattamento, gli effetti collaterali dei farmaci, il miglioramento dei sintomi, eccetera.
- Sii aperto e onesto: durante la visita, cerca di essere aperto e onesto riguardo ai tuoi sintomi, emozioni e preoccupazioni. Una comunicazione chiara con lo psichiatra è essenziale per una diagnosi accurata e un trattamento efficace.
- Fai le domande che ritieni necessarie: non esitare a porre tutte le domande che hai in mente durante l’incontro. Lo psichiatra è lì per aiutarti e rispondere alle tue domande.
Speriamo con questo articolo di averti chiarito meglio cos’è e come funziona la prima visita con uno psichiatra. Se hai necessità di un consulto con uno psichiatra a Milano, Monza, Abbiategrasso o Aosta.
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