La terapia dialettico comportamentale (DBT) è un tipo di psicoterapia di stampo cognitivo.
La DBT è nata come terapia del disturbo borderline ed è stata poi adattata per trattare altre condizioni di salute mentale oltre al borderline.
La terapia DBT è efficace in tutti quei casi in cui le persone hanno difficoltà con la regolazione emotiva o mostrano comportamenti impulsivi e autodistruttivi.
In quest’articolo cercheremo di spiegare meglio cos’è, come funziona e com’è efficace la DBT.
Cosa si fa nella terapia dialettico comportamentale?
La terapia dialettico comportamentale si è evoluta fino a diventare un approccio psicoterapico evidence based che viene utilizzato per trattare molte condizioni psicopatologiche.
Vediamo quindi da quali elementi è composta questo particolare tipo di terapia:
- Skill training in cui ai pazienti vengono insegnate abilità comportamentali in un contesto di gruppo. L’attività si svolge in piccoli gruppi da un minimo di 3 a un massimo di 8 persone. Lo skill training della terapia DBT dura circa 6 mesi, con incontri settimanali da un’ora e mezza.
- Terapia individuale con un professionista qualificato, in cui le abilità comportamentali apprese da un paziente vengono adattate alle sfide della sua vita personale
- Coaching telefonico in cui i pazienti possono chiamare il terapeuta tra una sessione e l’altra per ricevere indicazioni su come affrontare una situazione difficile in cui si trovano.
Globalmente la DBT fornisce delle tecniche atte a modificare i comportamenti, le emozioni e i pensieri, con l’obiettivo di gestire al meglio le ripercussioni comportamentali disfunzionali. In sintesi la terapia dialettico comportamentale aiuta le persone a:
- Imparare a tollerare gli eventi di vita che non si possono modificare
- Comprendere le cause della propria sofferenza e dei comportamenti disfunzionali attuati
- Agire in maniera efficace nei momenti dolorosi senza ricorrere a comportamenti impulsivi
- Ridurre i conflitti e preservare le relazioni interpersonali
Queste abilità si articolano in quattro moduli, due orientati all’accettazione (Mindfulness e Tolleranza della sofferenza) e due orientati al cambiamento (Regolazione delle emozioni ed Efficacia interpersonale). Alcune delle strategie e delle tecniche utilizzate nella terapia dialettico comportamentale includono quanto segue.
Mindfulness
Un importante vantaggio della terapia DBT è lo sviluppo delle capacità di mindfulness. La mindfulness aiuta la persona a concentrarsi sul presente o a “vivere il momento”. Questo aiuta a prestare attenzione a ciò che sta accadendo dentro di sé (pensieri, sentimenti, sensazioni e impulsi) così come a usare i propri sensi per sintonizzarsi su ciò che sta accadendo intorno a sé.
Le abilità di mindfulness aiutano quindi a concentrarsi sull’uso delle proprie capacità di coping quando si è in una situazione di dolore emotivo. Inoltre possono aiutare a mantenere la calma ed evitare schemi di pensiero negativi automatici o comportamenti impulsivi.
Tolleranza della sofferenza
Le capacità di tolleranza della sofferenza nella terapia dialettico comportamentale aiutano la persona ad accettare sé stesso e la sua situazione corrente. La terapia DBT insegna diverse tecniche per gestire una crisi. Le tecniche di tolleranza della sofferenza aiutano la persona a prepararsi a emozioni intense e le danno la possibilità di affrontarle con una prospettiva più positiva e a lungo termine.
Efficacia interpersonale
L’efficacia interpersonale nella terapia DBT aiuta a diventare più assertivi nelle relazioni (ad esempio, esprimendo i propri bisogni o essendo in grado di dire “no”) mantenendo nel contempo relazioni positive e sane.
Regolazione delle emozioni
La regolazione delle emozioni nella terapia dialettico comportamentale consente di affrontare sentimenti forti e impattanti in un modo più efficace. Le abilità che vengono apprese aiuteranno la persona a identificare, nominare e ove necessario modificare le proprie emozioni.
Quando si è in grado di riconoscere e affrontare intense emozioni negative si riduce infatti la vulnerabilità emotiva e si esperiscono esperienze emotive più positive.
Quali sono le 4 fasi della terapia dialettico comportamentale?
La terapia dialettico comportamentale è suddivisa in quattro fasi di trattamento:
- Fase 1: all’inizio della terapia DBT, i comportamenti più gravi e autodistruttivi sono i primi argomenti affrontati. Ciò può includere problemi come autolesionismo o comportamenti suicidari
- Fase 2: il trattamento passa ad affrontare questioni che influenzano la qualità della vita di una persona, come la sua efficacia interpersonale, le capacità di regolazione emotiva e la capacità di tollerare il disagio
- Fase 3: ci si concentra sulle questioni relative all’autostima e alle relazioni interpersonali
- Fase 4: il trattamento della terapia dialettico comportamentale si focalizza sull’aiutare le persone a ottenere il massimo dalla propria vita, compresa la ricerca di modi per sperimentare una maggiore felicità, rafforzare le proprie relazioni e perseguire gli obiettivi di vita.
Per chi funziona la DBT?
La terapia dialettico comportamentale è stata sviluppata alla fine degli anni ’80 dalla dottoressa Marsha Linehan e colleghi come approccio per il disturbo borderline di personalità. La DBT funziona bene per il disturbo borderline. Gli studi hanno dimostrano che la terapia dialettico comportamentale è efficace nel trattamento del disturbo borderline di personalità e nella riduzione del rischio di suicidio negli individui con disturbo borderline.
Tuttavia, sebbene sviluppata pensando a pazienti borderline, la DBT è efficace per diverse patologie. Di seguito un elenco di tutti i possibili campi di applicazione della DBT:
- Disturbo da deficit di attenzione/iperattività
- Disturbo bipolare
- Disturbi dell’alimentazione
- Disturbo d’ansia generalizzato
- Disturbo depressivo maggiore
- Autolesionismo non suicidario
- Disturbo ossessivo-compulsivo
- Disturbo da stress post-traumatico
- Disturbo da uso di sostanze
- Comportamento suicidari.
Quali comportamenti riduce la DBT?
Nella terapia dialettico comportamentale, il paziente e il terapeuta lavorano per risolvere l’apparente contraddizione tra accettazione di sé e cambiamento per determinare miglioramenti nell’individuo in cura. Parte di questo processo prevede l’offerta di convalida, che aiuta le persone a diventare più propense a collaborare e meno propense a provare angoscia all’idea del cambiamento.
Il terapeuta parte quindi da un presupposto evoluzionistico secondo il quale tutte le azioni di un individuo “hanno senso” nel contesto delle loro esperienze personali. Tuttavia, se in un determinato contesto alcune azioni hanno probabilmente funzionato, non è detto che allo stato attuale determinate azioni siano l’approccio migliore per risolvere un nuovo problema. Si impareranno infatti le strategie per accettare e tollerare le circostanze della propria vita, le proprie emozioni e sé stessi. Si svilupperanno anche abilità che possano aiutare la persona a fare cambiamenti positivi nei propri comportamenti e nelle interazioni con gli altri. Semplificando, l’obiettivo della DBT è ridurre i comportamenti disfunzionali nati dalla difficile gestione dell’emotività.
Come iniziare una terapia DBT?
Il modo migliore per scoprire se la terapia dialettico comportamentale è la terapia giusta per il disturbo di cui soffre la persona, è rivolgersi a un professionista della salute mentale, meglio ancora se formato nell’utilizzo della DBT. Questi valuterà sintomi, la storia del trattamento e gli obiettivi della terapia per valutare l’utilità di iniziare una terapia DBT.
Per capire se tu o una persona cara potreste trarre beneficio dalla terapia dialettico comportamentale, è importante parlare con un operatore sanitario o un professionista della salute mentale addestrato all’approccio.
Speriamo con questo articolo di averti capito come funziona e quando si usa la terapia dialettico comportamentale. Se sei in una condizione di sofferenza e hai bisogno di un consulto con uno specialista, non esitare a contattarci per prenotare una visita psichiatrica con psichiatra a Milano.