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Terapia della luce

Terapia della luce nella cura della depressione

La terapia della luce nota anche come Light Therapy o Fototerapia è una terapia non farmacologica che si è dimostrato efficace nel trattamento dei disturbi depressivi.

La terapia della luce rappresenta un campo di crescente interesse in ambito psichiatrico stante la sua sicurezza, gli assenti effetti collaterali, la semplicità di utilizzo, e l’efficacia. Essa si basa su solidi presupposti biologici che ne avvalorano l’utilità.

Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

 

Su quale meccanismo di basa la terapia della luce

L’esposizione alla luce solare rappresenta il principale sincronizzatore dei ritmi circadiani. I ritmi possono essere estremamente rapidi (ultradiani), giornalieri (circadiani), o di più lunga durata. Questi ritmi scandiscono il funzionamento della quasi totalità delle funzioni essenziali dell’organismo quali ad esempio: il sonno e la veglia, la fame, i picchi ormonali, le funzioni sessuali, l’emotività e il comportamento.

Come già detto il più potente sincronizzatore dei ritmi circadiani è la luce. Attraverso gli occhi, lo stimolo luminoso accede al sistema nervoso centrale, lo stimolo percorre poi il nervo ottico per giungere all’ipotalamo e all’epifisi. Il primo regola la produzione di serotonina e di cortisolo rispettivamente un neurotrasmettitore e un ormone. L’epifisi regola invece la produzione di melatonina. È importante sottolineare che c’è luce e luce. Da un punto di vista evoluzionistico ci siamo adattati per riconoscere la luce solare che ha una ben specifica lunghezza d’onda. A fini della regolazione dei ritmi è dunque importante che gli occhi siano sollecitati da una particolare frequenza luminosa.

In funzione della luce, si modifica specialmente la produzione di serotonina,  cortisolo, il picco della melatonina. La melatonina nello specifico è uno dei principali mediatori della sincronizzazione dei ritmi sonno veglia in funzione dell’alternanza luce buio. Con la luce, di giorno, la produzione di melatonina è tonicamente inibita. Con il buio questa inibizione viene meno e i livelli di melatonina aumentano. Circa due ore dopo il tramonto vi è il picco di melatonina che serve fisiologicamente a preparare i corpo al sonno. Ci si  sente più stanchi, la pressione sanguigna si abbassa, così come la temperatura. Siamo così pronti al sonno. Con l’alba e il ritorno della luce solare la melatonina torna a essere inibita e il ciclo riparte.

La luce  rappresenta quindi il trigger ciclico per il sistema neuro-endocrino capace di stabilizzare i ritmi e farci sentire bene di regolarizzare i ritmi circadiani e di conseguenza una serie di funzioni del nostro organismo. In particolare il sonno, l’appetito, il tono dell’umore e il desiderio sessuale.

 

La terapia della luce è efficace nei quadri depressivi?

Come già anticipato la luce, attraverso la regolazione dei ritmi circadiani, è un setpoint di primaria importanza per la regolarizzazione del sonno e del tono dell’umore.

È ormai noto e ampiamente dimostrato che i disturbi dell’umore si caratterizzano per un’importante disregolazione dei ritmi circadiani. Sintomi legati ai disturbi del sonno accompagnano quasi sempre un episodio depressivo e spesso ne sono o prodromi.

Pertanto con la terapia della luce è possibile regolarizzare i ritmi circadiani, e di conseguenza la produzione di melatonina e serotonina. L’efficacia del trattamento con terapia della luce è ampiamente documentata nella letteratura scientifica https://www.karger.com/Article/Abstract/502891.

Uno degli studi cardine in merito all’efficacia della terapia della luce paragonata all’efficacia dei classici antidepressivi nella depressione stagionale è stato pubblicato nel 2016 sulla pià importante rivisita psichiatrica al mondo, JAMA Psychiatry. Gli autori concludevano che:

Efficacia terapia della luce“A total of 122 patients were randomized. The combination  and light monotherapy were significantly superior to placebo in the MADRS change score, but fluoxetine monotherapy was not superior to placebo. For the respective placebo, fluoxetine, light, and combination groups at the end point, response was achieved by 10 (33.3%), 9 (29.0%), 16 (50.0%), and 22 (75.9%) and remission was achieved by 9 (30.0%), 6 (19.4%), 14 (43.8%), and 17 (58.6%). All treatments were generally well tolerated, with few significant differences in treatment-emergent adverse events. In conclusion, bright light treatment, both as monotherapy and in combination with fluoxetine, was efficacious and well tolerated in the treatment of adults with nonseasonal MDD. The combination treatment had the most consistent effects”.

 

Sintetizzando, facendo anche riferimento alla figura è emerso che nella depressione stagionale, la terapia della luce in monoterapia è superiore all’efficacia della classica terapia farmacologica. Inoltre l’accoppiata terapia farmacologica e terapia della luce  rappresenta il trattamento più efficace.

Pertanto la terapia della luce, nata da oltre 20 anni come trattamento della fase depressiva del disturbo affettivo stagionale, è oggi utilizzata anche in altri quadri spesso come potenziamento alla terapia farmacologica:

  • Disturbo affettivo stagionale

  • Depressione maggiore

  • Depressione in gravidanza

  • Disturbi del sonno e del ritmo circadiano

  • Sindrome premestruale

 

Come si “somministra” la terapia della luce

La terapia della luce è molto semplice e si presta ad un utilizzo domiciliare. La mattina al risveglio ci si espone ad una luce brillante di intensità pari a 10.000 lux emessa da apposite lampade. Per semplificare, la luce a cui i pazienti vengono esposti simula quella di una giornata di sole.

Il trattamento ha durata di 30 minuti al giorno e dura mediamente 4 settimane sebbene ci siano protocolli che vanno da 2 settimane a 2 mesi. L’indicazione specifica è di natura psichiatrica. La luce viene somministrata al risveglio idealmente ad un fisso stabilito dal sulla base del cronotipo. Il cronotipo viene definito mediante uno specifico questionario il Morningness-Eveningness Questionnaire che restituisce un orario ideale di risveglio al quale esporsi alla luce brillante.

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Durante il trattamento è necessario sedersi a circa 50-70 cm dalla fonte luminosa ed è indispensabile tenere gli occhi aperti ma non è necessario guardare la lampada (è possibile leggere, studiare, sfogliare una rivista).

Dopo la terapia è bene iniziare la giornata e rimanere attivi evitando di dormire fino alla sera.

 

In conclusione

La terapia della luce è un approccio economico, con documentate basi fisiopatologiche e certa efficacia. Viene somministrata a domicilio e ha rarissimi effetti collaterali (rari casi di ipomania in soggetti bipolari). È importante che il paziente aderisca agli orari e al protocollo condiviso con il curante. È bene inoltre modificare alcuni comportamenti di vita che potrebbero influenzare i risultati come ad esempio migliorare l’igiene del sonno, rispettare gli orari dei pasti, dell’attività fisica e del riposo.
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