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Psicologo aziendale: quali sono i vantaggi?

Lo psicologo in azienda è quello psicologo che si occupa, all’interno di un’azienda, di svolgere attività relative al rapporto con le risorse umane: dall’individuazione all’assunzione, dallo sviluppo alla promozione delle capacità e dell’organizzazione. Per definizione la psicologia del lavoro è l’area della psicologia che riguarda il comportamento umano e le interazioni tra le persone sul posto di lavoro.

Lo psicologo in azienda contribuisce a creare un ambiente di lavoro sereno in un contesto sicuro e di scambio proficuo. Il vantaggio è duplice, per il benessere aziendale e per il benessere lavorativo del singolo individuo. Il fine è promuovere il benessere mentale lavorativo per il lavoratore e allo stesso tempo contribuire al funzionamento e al benessere aziendale migliorando motivazione, performance lavorative e la soddisfazione sul lavoro.

In questo articolo vedremo cosa fa uno psicologo in azienda.

 

Cosa fa lo psicologo in azienda?

Vediamo ora cosa fa lo psicologo in azienda.

Per chiarire di cosa si occupa lo psicologo in azienda ci viene comodo il termine anglosassone che si riferisce alla psicologia del lavoro, Industrial and Organizational Psychology ossia psicologia industriale-organizzativa. Appare quindi evidente un aspetto industriale/aziendale, più legato al benessere aziendale, ed un secondo più organizzativo legato al benessere psicofisico lavorativo del singolo.

Il primo luogo c’è il lato organizzativo, focalizzato sulla comprensione di come le organizzazioni e le aziende influenzano il comportamento e talvolta il benessere individuale. Strutture organizzative, norme sociali, stili di gestione e aspettative di ruolo sono tutti fattori che possono influenzare il modo in cui le persone si comportano all’interno di un’azienda nonché possibile fonte di stress lavorativo e di malessere.

Viene poi il lato aziendale, che si occupa di selezione del personale, formazione dei dipendenti, lo sviluppo di standard di prestazioni lavorative e la misurazione delle performance lavorative.

Nel complesso, occupandosi tanto del singolo quanto dell’organizzazione lo psicologo aziendale promuove il miglioramento benessere lavorativo individuale e allo stesso tempo avvantaggia l’organizzazione nel suo insieme.

Per riassumere cosa fa lo psicologo in azienda rifacciamo rifacciamoci alle sei aree tematiche chiave secondo Muchinsky (Psicologia applicata al lavoro: un’introduzione alla psicologia industriale e organizzativa):

  • Migliorare la qualità della vita lavorativa: quest’area si concentra sul miglioramento della soddisfazione dei dipendenti
  • Promuovere il benessere mentale a lavoro attraverso uno sportello di ascolto psicologico in azienda
  • Selezione del personale: si utilizzano colloqui e test di screening per determinare se i candidati al lavoro sono adeguati a una posizione particolare.
  • Formazione e sviluppo: i professionisti in quest’area si occupano di sviluppare i programmi di formazione dei dipendenti.
  • Ergonomia: il campo dell’ergonomia prevede la progettazione di procedure e attrezzature progettate per massimizzare le prestazioni e ridurre al minimo i rischi.
  • Sviluppo organizzativo: gli psicologi aziendali che lavorano in quest’area aiutano a migliorare le organizzazioni migliorando la struttura organizzativa.
  • Gestione delle prestazioni: gli psicologi che lavorano in quest’area sviluppano valutazioni e tecniche per determinare le performance dei processi aziendali.

 

Cosa si intende per benessere lavorativo e come si raggiunge?

Ci sono molte variabili che determinano il benessere lavorativo e il benessere aziendale. Comunicazione efficace e risoluzione dei conflitti, valutazione dei processi, competenza professionale e gestione efficace sono esempi delle componenti necessarie per il successo delle aziende.

Spesso, le carenze in una di queste aree possono essere ricondotte a problematiche nella selezione, formazione, e gestione del personale. Gli psicologi in azienda usano la loro conoscenza del comportamento umano per affrontare queste sfide.

Usano metodi di ricerca e valutazione quantitativi per applicare le migliori pratiche all’interno di un’azienda implementando iniziative per il benessere aziendale e dei lavoratori. Questa ricerca mira ad aumentare la qualità complessiva del posto di lavoro, ad aumentare la produttività, sviluppare procedure di screening per i nuovi candidati, e laddove necessario a risolvere eventuali problemi correlati.

 

Come si fa a diventare psicologo del lavoro?

Lo psicologo del lavoro è una figura complessa, per la quale occorre una formazione personale adeguata, dal momento che interviene in moltissimi ambiti e situazioni all’interno dell’azienda.

Il percorso formativo per diventare psicologo del lavoro e lavorare come psicologo in azienda inizia con la Laurea in Psicologia (laurea triennale seguito da un corso biennale magistrale). Ottenuta la laurea segue il tirocinio obbligatorio e l’esame di Stato per ottenere l’abilitazione alla professione di Psicologo.

A questo punto si passa all’acquisizione delle competenze specifiche in ambito di psicologia aziendale e del lavoro.

La conoscenza e la formazione specialistica in ambito di psicologia del lavoro richiedono una conoscenza approfondita dello sviluppo organizzativo, delle attitudini, delle basi teoriche della psicologia delle decisioni, e del funzionamento dei gruppi.

Lo psicologo del lavoro così formato può ricoprire diverse posizioni nel contesto della gestione dello sviluppo delle risorse umane interna all’azienda. Ma quanto guadagna uno psicologo del lavoro? La risposta dipende da troppi fattori per poter quantificare una media. Va tuttavia sottolineato che uno psicologo del lavoro con l’esperienza può ambire anche ambire ad una buona mobilità verticale, acquistando sempre maggiori competenze e responsabilità.

Ecco quindi sintetizzata la risposta alla domanda: come si diventa psicologo del lavoro?

  1. Laurea in Psicologia: triennio Psicologia, Scienze e tecniche psicologiche seguito da un corso biennale magistrale curricula “Psicologia clinica e della riabilitazione” o “Psicologia del lavoro e delle organizzazioni”;
  2. Tirocinio, esame di stato e abilitazione alla professione di psicologo;
  3. Formazione specifica attraverso corsi post laurea in Psicologia del Lavoro.

 

Speriamo che con  questo articolo di aver chiarito i dubbi su cos’è e cosa fa la figura professionale dello psicologo del lavoro. Non esitare a contattarci per eventuali dubbi o per prenotare per una consulenza psicologica a Milano.

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