Il disturbo disforico premestruale (PMDD) è una forma severa di sindrome premestruale (PMS) caratterizzata da sintomi affettivi, comportamentali e somatici. La disforia premestruale provoca grave irritabilità, sbalzi d’umore, ansia, tensione nella settimana antecedente le mestruazioni; i sintomi di solito scompaiono due o tre giorni dopo l’inizio di esse.
In questo articolo approfondiremo meglio questo disturbo legato al ciclo mestruale femminile, quali sono i suoi sintomi e come curarlo.
Cos’è il disturbo disforico premestruale?
Iniziamo dal capire cos’è il disturbo disforico premestruale. In accordo con l’attuale classificazione diagnostica del DSM 5, questo fa parte dei disturbi dell’umore. Si caratterizza per la comparsa di una sindrome disforica premestruale, i sintomi sono quindi concentrati durante la fase luteinica del ciclo mestruale, ovvero il tempo che intercorre tra l’ovulazione e l’inizio delle mestruazioni. Durante la fase luteinica i sintomi del disturbo disforico premestruale possono essere presenti costantemente ogni giorno o solo durante alcuni specifici giorni all’interno della fase del ciclo.
È importante capire che esiste una differenza tra la sindrome premestruale ed il disturbo disforico premestruale, che sta nel fatto che i sintomi della disforia premestruale sono molto peggiori e più invalidanti, possono avere un grave impatto sulla vita della persona che ne soffre, rendendo difficile lavorare, avere una vita sociale ed avere delle relazioni sane.
Le esatte cause del disturbo non sono ancora del tutto chiare, tuttavia è ormai condiviso che sembri essere causato dall’essere molto sensibile ai cambiamenti nei livelli degli ormoni. Ricerche recenti suggeriscono infatti che sia associato a una maggiore sensibilità ai normali cambiamenti ormonali che si verificano durante il ciclo mestruale mensile. Esistono ricerche che suggeriscono altre possibili cause del disturbo disforico premestruale, nonché situazioni che potrebbero peggiorarlo. Alcuni di questi possibili fattori sono:
- Genetica: una maggiore sensibilità ai cambiamenti nei livelli ormonali può essere causata da variazioni genetiche
- Fumo: il fumo può avere un impatto sulla sensibilità ormonale
- Traumi e stress: in alcuni casi il PMDD può essere collegato a eventi passati stressanti e traumatici, come abusi emotivi o fisici. Lo stress può anche peggiorare i sintomi del PMDD.
Quali sono i sintomi del disturbo disforico premestruale?
La gamma dei sintomi del disturbo è molto vasta. Generalmente sono presenti alcuni sintomi comuni, tuttavia le manifestazioni di questa sindrome sono molto differenti da persona a persona. I principali sintomi del disturbo disforico premestruale sono affettivi e emotivi:
- sbalzi d’umore
- malinconia
- labilità emotiva
- mancanza di energia
- meno interesse per le attività che normalmente piacciono
- sentirsi senza speranza
- irritabilità
- sensazione di ansia
- sensazione di tensione
- sentirsi sopraffatti o fuori controllo
- difficoltà di concentrazione.
Da un punto di vista fisico e comportamentale invece i principali sintomi sono:
- dolore o gonfiore del seno
- dolore ai muscoli e alle articolazioni
- mal di testa
- sensazione di gonfiore
- cambiamenti nell’appetito
- problemi di sonno
- aumento della rabbia o del conflitto con le persone
Poiché il disforia premestruale è collegato al ciclo mestruale, solitamente la sintomatologia regredisce nel periodo di gravidanza e con la menopausa.
Come diagnosticare il disturbo disforico premestruale?
Il disturbo disforico premestruale è elencato tra i disturbi dell’umore del DSM 5 (manuale diagnostico dei disturbi mentali), uno dei principali manuali che i medici utilizzano per classificare e diagnosticare i problemi di salute mentale.
Per ottenere una diagnosi, è opportuno sapere a chi rivolgersi. Il miglior punto di partenza è recarsi da un medico o da uno psichiatra. Il medico, per aiutare la persona che ne soffre a comprendere meglio i propri sintomi, potrebbe chiedere di tenere un registro dettagliato dei disturbi, dei cambiamenti di umore o delle sensazioni fisiche per almeno tre mesi, per vedere se la sintomatologia ha uno schema nel tempo. Inoltre il medico chiederà informazioni sulla storia medica del paziente, informandosi anche su eventuali problemi di salute mentale della persona o della sua famiglia. Infine il medico potrebbe prescrivere un esame fisico insieme ad alcuni esami del sangue, in modo da escludere altri problemi medici. Va quindi considerato che per giungere ad una diagnosi di disturbo disforico premestruale potrebbe essere richiesto un monitoraggio continuativo di qualche mese.
Disturbo disforico premestruale: rimedi naturali
Anche se la cura va affidata ad un professionista, esistono alcuni rimedi naturali per il disturbo disforico premestruale che aiutano ad alleviare i sintomi. Alcuni di questi sono:
- Meditare, poiché può aiutare a ridurre ansia, depressione e dolore associato al disturbo
- Fare un bagno caldo nei momenti di maggiore sintomatologia, in quanto può diminuire i crampi mestruali ed aiutare a rilassarsi
- Modificare i prodotti mestruali utilizzati; infatti, alcuni prodotti potrebbero irritare la pelle o causare crampi più dolorosi
- Avere una dieta adeguata ed equilibrata e, all’occorrenza, integrare calcio, magnesio, vitamina B-6 e vitamina E.
Come si cura il disturbo disforico premestruale?
Esistono diversi trattamenti per la cura del disturbo disforico premestruale più o meno radicali e invasivi. L’impostazione farmacologica tiene conto della gravità dei sintomi, dell’interferenza con la vita quotidiana, sul desiderio o meno di gravidanza della donna.
I principali trattamenti utilizzati dai medici e dagli psichiatri sono:
- Antidepressivi SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina): sono spesso il primo trattamento raccomandato per la disforia premestruale, e rappresentano l’unico tipo di antidepressivo che ha dimostrato di funzionare per questo disturbo.
- Contraccettivi orali: possono ridurre i sintomi del disturbo controllando o interrompendo le mestruazioni.
- Psicoterapia: potrebbe aiutare a gestire i sintomi emotivi e comportamentali associati al disturbo disforico premestruale; la terapia cognitivo comportamentale (CBT) ha dimostrato di essere efficace per alcune persone nella gestione dei loro sintomi.
- Antidolorifici e/o antinfiammatori: potrebbero aiutare a gestire i sintomi fisici del disturbo, come mal di testa, dolori articolari e muscolari.
- Isterectomia: in casi molto gravi, il medico potrebbe informare la persona che soffre di disforia premestruale della possibilità di un’isterectomia totale (un’operazione per rimuovere l’utero). Lo scopo di questo intervento è eliminare i sintomi del PMDD interrompendo definitivamente il ciclo mensile.
Speriamo che questo articolo ti sia stato utile a meglio comprendere cos’è il disturbo disforico premestruale. Non esitare a contattarci per prenotare una consulenza con uno psichiatra psicoterapeuta a Milano anche per altri disturbi dell’umore.
Contents