Prima di presentare il test per il disturbo alimentare facciamo un breve excursus su cosa sono i disturbi alimentari.
Quando si parla di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) ci riferiamo ad una categoria che comprende 3 forme principali: anoressia, bulimia e sindrome da alimentazione incontrollata (binge eating).
I disturbi alimentari hanno una rilevante prevalenza nella popolazione. Negli ultimi anni si sta assistendo ad un riduzione del divario tra maschi e femmine, inoltre vi è una progressiva riduzione dell’età di esordio dei disturbi alimentari con casi di esordio in fase pre-puberale.
È ormai chiaro che i DCA sono disturbi a genesi multifattoriale, che colpiscono un numero crescente di soggetti con caratteristiche eterogenee, e che i sintomi possono essere considerati come la risposta al complesso interagire di spinte biologiche, psicologiche, familiari e socioculturali.
I disturbi alimentari presentano specifici sintomi del comportamento alimentare (comportamento alimentare, atteggiamento verso il cibo, il peso, l’aspetto fisico) accompagnati spesso da sintomi tipici di altri ambiti nosologici, tra cui in primis sintomi depressivi e ansiosi.
Vediamo come riconoscere i disturbi alimentari per poi proporre un test per il disturbo alimentare online.
Come faccio a capire se ho un disturbo alimentare?
Non sempre è facile rispondere alla domanda Come faccio a capire se ho un disturbo alimentare?
I disturbi alimentari sono una patologia che influenza profondamente le esperienze e le percezioni del soggetto, la valutazione di sé e del proprio corpo. Pertanto ad una autovalutazione non sempre la risposta a domande del tipo “si sente grasso?” o “ha paura di ingrassare?” è in grado di aiutare poichè la risposta stessa risulta spesso distorta.
Allo stesso tempo l’autovalutazione, soprattutto durante le fasi iniziali, si complica dal fatto che i pazienti temono il giudizio altrui e tendono a dare di sé un’immagine positiva, a porsi in una luce favorevole. Spesso si vergognano delle loro condotte e il colloquio non sempre è attendibile. È necessario quindi necessario cercare di stabilire con questi pazienti un valido rapporto di fiducia, una solida alleanza, in modo da facilitare la comunicazione piena e sincera.
La valutazione diagnostica per capire se c’è un disturbo alimentare deve quindi inevitabilmente tenere conto di una serie di fattori tra cui:
- Solo raramente il paziente ha consapevolezza di malattia più spesso non sa di avere un disturbo alimentare
- Spesso giungono alla valutazione clinica solo su pressione di familiari o di amici
- Tendono a nascondere, per quanto possibile, agli altri il proprio problema poiché lo vivono come una vergogna
- Sono estremamente sensibili al giudizio degli altri.
Da quanto detto ne deriva quindi che il paziente tende a minimizzare i propri sintomi, non riconoscerli o vergognarsi e spesso non riesce in autonomia a capire se ha un disturbo alimentare. È necessario, perciò, che l’approccio sia estremamente cauto, in modo che i dubbi, le incertezze e i timori del paziente possano essere superati e si stabilisca un costruttivo rapporto di fiducia. A tal proposito i test per i disturbi alimentari autosomministrati possono rappresentare un utile screening iniziale scevro dal giudizio altrui per introdurre un’iniziale consapevolezza di malattia. E’ poi indispensabile il colloquio clinico per meglio inquadrare il quadro patologico e impostare un percorso con l’obiettivo di guarire il DCA.
Come guarire da un DCA?
Il percorso per guarire da un DCA può essere molto diverso in funzione della severità, del disturbo specifico e dei sintomi clinici. Si tratta spesso di un trattamento multidisciplinari dove sono coinvolti diversi professionisti, tra cui psicologi o psicoterapeuti, nutrizionisti, medici psichiatri.
Il percorso di cura per i DCA prevede una presa in carico con un monitoraggio regolare con un professionista della salute mentale, solitamente uno psicoterapeuta o una psichiatra. Tra le psicoterapie efficaci per i disturbi alimentari vi sono sicuramente gli approcci psicodinamici e cognitivo comportamentali.
Allo psicoterapeuta si affianca spesso un dietista, o un nutrizionista per aiutare la persona con un disturbo alimentare ad apprendere abitudini alimentari sane. L’intervento alimentare prevede educazione alla nutrizione, pianificazione dei pasti e abitudini alimentari regolari.
In caso di giovani pazienti spesso si opta per un approccio familiare intervenendo sulla persona con DCA nel contesto dell’intera famiglia. Questo intervento rafforza le relazioni familiari e fornisce degli strumenti ai familiari per meglio sostenere la sofferenza del giovane.
Pur non esistendo farmaci specifici per il trattamento dei disturbi alimentari spesso si ricorre a terapie farmacologiche per gestire i sintomi associati. Gli antidepressivi sono talvolta usati per aiutare a ridurre i sintomi di depressione e ansia.
Con il giusto supporto, psicoterapico, nutrizionale, sociale ed emotivo, una persona con un disturbo alimentare può intraprendere un percorso verso la guarigione.
Disturbo alimentare test
I test dei disturbi alimentari sono variamente articolati. Vi sono test dei disturbi alimentari per l’obesità, test per l’anoressia, test dei disturbi alimentari per il binge eating e test per la bulimia. Altri test per i disturbi alimentari esplorano più in generale l’atteggiamento verso il cibo e l’alimentazione, altre, infine, esplorano il tipo di rapporto che il paziente ha con il proprio corpo.
Nello specifico uno dei test per i disturbi alimentari di maggiore utilizzo è la Eating Attitude Test (EAT). Questo questionario è stato creato al fine di valutare una vasta serie di comportamenti e di atteggiamenti caratteristici dell’anoressia nervosa. Investiga quelli che sono i sintomi di più comune riscontro nell’anoressia. Rappresenta quindi un ottimo strumento di screening per capire se si ha un disturbo alimentare attraverso l’indagine dei più comuni sintomi. La EAT è composta da 26 domande ed è di rapida esecuzione.
Procedi come da indicazioni successive nel compilare il test del disturbo alimentare online.
Non esitare a contattarci per approfondire la sintomatologia o per prenotare una visita con uno psicologo, psicoterapeuta, o psichiatra a Milano.
Eating Attitude Test
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