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Disturbi della personalità

7 disturbi della personalità: sintomi e rimedi

I soggetti con disturbi della personalità, pur soffrendo soggettivamente e pur trovandosi in gravi difficoltà di inserimento nella maggior parte delle situazioni di vita, vive come parte costitutiva di sé i propri problemi. Scopriamo meglio insieme le caratteristiche di questo disturbo.

 

Cosa sono i disturbi della personalità? 

Iniziamo col cercare di chiarire cosa sono i disturbi della personalità. Questi si caratterizzano per la presenza di aspetti disfunzionali durevoli, rigidi e pervasivi. Questi tratti sono presenti in maniera continuativa e si estrinsecano nelle aree cognitiva, affettiva, delle relazioni interpersonali e del controllo degli impulsi. Sono stabilmente presenti nella maggioranza delle situazioni di vita dell’individuo, costituendo un modo di essere del medesimo, e generano forti difficoltà nell’adattamento relazionale, sociale, lavorativo.

Tipicamente le prime manifestazione disfunzionali di un disturbo di personalità possono essere rintracciate nella storia passata dell’individuo, a partire dall’adolescenza.

In concreto, ad esempio, un soggetto con un disturbo borderline di personalità tende ad agire in maniera impulsiva, auto- od etero-lesiva, in situazioni di difficolta relazionale. Si rende conto, di quanto ciò gli crei problemi e lo faccia “stare male”, ma non può fare a meno di comportarsi in modo disfunzionale, vivendo tale modo come l’unico tipo di risposta che lui è capace di fornire in determinate situazioni. Dopo aver visto cosa sono i disturbi della personalità passiamo a capire come si manifestando e quali sono i loro sintomi.

 

Sintomi dei disturbi della personalità 

La classificazione dei diversi quadri disfunzionali secondo il DSM si basa sulle caratteristiche cliniche e sulla presenza di tipici sintomi dei disturbi di personalità. Di seguito tutte le suddivisioni:

  • Cluster A “ritiro emozionale e stranezza comportamentale”: tra i sintomi di questo gruppo di disturbi di personalità ci sono ritiro emozionale e mancanza di coinvolgimento nelle relazioni interpersonali accompagnate, o meno, da stranezza, o eccentricità comportamentale. Fanno parte di questo gruppo i disturbi paranoide di personalità, il disturbo schizotipico di personalità, il disturbo schizoide di personalità.
  • Cluster B “instabilità, drammaticità, esagerazione nella manifestazione delle emozioni”: i sintomi caratterizzanti questi disturbi di personalità sono instabilità emozionale, esagerazione e non genuinità nella manifestazione delle emozioni. Difficoltà nella manifestazione delle emozioni, accompagnati da disturbi dell’identità e delle relazioni interpersonali, dell’affettività e del controllo degli impulsi. Fanno parte di questo gruppo il disturbo borderline di personalità, il disturbo narcisistico di personalità, il disturbo antisociale e il disturbo istrionico
  • Cluster C “ansia, sottomissione, evitamento”: in questo raggruppamento troviamo ansia relativa alle relazioni interpersonali e difficoltà nella costruzione di relazioni. Le capacità di consapevolezza delle proprie problematiche sono maggiori rispetto agli altri gruppi. Ne fanno parte disturbo evitante, disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, e disturbo dipendente di personalità

 

Quali sono i disturbi della personalità?

I disturbi della personalità sono molteplici e si differenziano ciascuno per le proprie caratteristiche. Vediamo ora quelli che sono i più comuni.

 

Disturbo borderline della personalità 

Le caratteristiche fondamentali del disturbo borderline della personalità riguardano tre aree: i rapporti interpersonali, gli affetti e l’impulsività, le cui alterazioni caratterizzano il vissuto delle persone.

Le difficoltà nei rapporti interpersonali si manifestano attraverso la tendenza ad intrattenere relazioni intense, all’interno delle quali si oscilla tra gli estremi della idealizzazione e della svalutazione e che portano alla tipica instabilità affettiva. A proposito della instabilità affettiva è importante sottolineare l’elevata comorbilità tra disturbo borderline della personalità e disturbi dell’umore. Capita, infatti, che un soggetto borderline presenti accanto all’instabilità affettiva propria del disturbo, veri e propri episodi depressivi o maniacali. In questi casi, si tratta del disturbo maniaco-depressivo, ma cos’è un disturbo bipolare? Si tratta di un’alterazione mentale che provoca cambiamenti insoliti nell’umore, nell’energia, nei livelli di attività, nella concentrazione e nella capacità di svolgere le attività quotidiane.

Il soggetto con disturbo di personalità borderline vive, inoltre, nella continua necessita di evitare l’abbandono cui sono strettamente connesse l’incessante ricerca di relazione e l’intolleranza della solitudine. In più, è presente la tendenza a compiere gesti impulsivi autolesivi. Essi compaiono frequentemente come conseguenza di situazioni di difficoltà relazionale caratterizzate dal rischio, reale o immaginato, dell’abbandono.  Accanto ai comportamenti citati sono spesso presenti condotte impulsive quali l’abuso di sostanze, le abbuffate alimentari, la guida spericolata, usati come espedienti per saziare i cronici vissuti di noia e di vuoto.

 

Disturbo istrionico della personalità

Le caratteristiche fondamentali del disturbo istrionico della personalità riguardano l’intenso e pervasivo coinvolgimento emozionale e la ricerca di attenzione altrui. Il soggetto con disturbo istrionico di personalità appare vivace, appassionato, sostiene le proprie opinioni con grande afflato e coinvolgimento emozionale, anche se spesso esse appaiono estreme, immotivate e scarse di argomentazioni.

Tende ad esprimere le proprie emozioni ed il proprio coinvolgimento in maniera teatrale, anche da un punto di vista fisico, e ad avere un atteggiamento spesso sessualmente seduttivo o provocante.

Con questi atteggiamenti tende a captare l’attenzione altrui e mantenersi costantemente al centro dell’attenzione generale. 

Disturbo narcisistico della personalità

Le caratteristiche fondamentali del disturbo narcisistico di personalità riguardano la presenza pervasiva di grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia verso gli altri.

Il soggetto che vive questa condizione usualmente mostra di considerarsi estremamente importante e coltiva fantasie di successo illimitato, nel potere, nella bellezza, nell’amore. In ciò è fortemente presente il sentimento di essere una persona speciale che, in quanto tale, tende a ritenere tutti gli altri inferiori. Gli altri che lo circondano hanno spesso il solo ruolo di dover confermare con il loro sguardo la perfezione del narciso. Qualora tutto ciò non venga riconosciuto il soggetto con disturbo narcisistico della personalità tende a svalutare gli altri, diventando estremamente critico, arrogante ed intollerante. 

 

Disturbo paranoide di personalità

Le caratteristiche fondamentali del disturbo paranoide di personalità sono la diffidenza e la sospettosità nei confronti degli altri. Il soggetto affetto ritiene di non poter riporre la propria fiducia in alcuno e sospetta, senza elementi probanti, che gli altri lo vogliano danneggiare. Ciò lo induce ad essere particolarmente riservato, a scorgere significati reconditi, e pericolosi, nel comportamento altrui. L’ideazione, tuttavia, non raggiunge l’intensità del delirio, in quanto la persona è in grado di riconoscere che i propri sospetti non sono necessariamente fondati ed è in grado di riconoscere ed accettare le prove che dimostrano il contrario de propri sospetti.

 

Disturbo antisociale di personalità

Le caratteristiche fondamentali del disturbo antisociale di personalità riguardano la tendenza pervasiva ad ignorare e violare i diritti altrui. Questa tendenza compare usualmente nell’infanzia e si radica poi nell’adolescenza e nell’età adulta.

I soggetti con disturbo antisociale di personalità tendono a non conformarsi alla norma sociale in quanto compiono ripetutamente azioni contro la legge. Essi tendono a mentire o ad ingannare gli altri e trarre un profitto personale. Nei confronti di questi ultimi vi è indifferenza o rivendicazione: gli atti lesivi verso gli altri vengono giustificati come legittime ritorsioni a fronte di torti o ingiustizie subiti. Inoltre, è presente una marcata assenza di senso di responsabilità rispetto agli oneri lavorativi, familiari, finanziari. Il soggetto antisociale tende, infatti, ad agire sulla base dell’impulso del momento più che in base ad una pianificazione dei comportamenti che, per lo più, manca. 

 

Disturbo evitante di personalità

Le persone con un disturbo evitante di personalità presentano una inibizione nei rapporti sociali, accompagnata da sentimenti di inadeguatezza e da ipersensibilità al giudizio altrui. Dunque, i soggetti affetti evitano tutte le attività sociali e lavorative che implichino un significativo contatto interpersonale. Vivono sé stessi come inetti, sgradevoli, inferiori agli altri e accettano di stabilire sporadiche relazioni solo quando sono estremamente certi dell’incondizionata approvazione dell’altro.

 

Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

Il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità è caratterizzato dalla continua preoccupazione per l’ordine, dal perfezionismo, dal controllo degli stati mentali e delle relazioni interpersonali.

Sono presenti forte rigidità, senso esasperato del dovere e della disciplina, incapacità di delega e mancanza di empatia. L’aspetto disadattivo dei tratti di personalità conduce, nonostante il grande forzo, a risultati modesti. Infine, è importante ricordare la distinzione dal disturbo ossessivo-compulsivo, che presenta vere ossessioni e rituali.

 

Come capire se una persona ha un disturbo della personalità?

Come detto la persona con disturbo di personalità, pur soffrendo soggettivamente, vive come parte costitutiva di sé i propri problemi. Pertanto, difficilmente ne riconosce una natura patologica tale da spingerlo ad una consulenza psichiatrica. È difficile quindi che una persona abbia una chiara consapevolezza e spesso serve un professionista per capire se una persona ha un disturbo della personalità o meno. La valutazione è essenzialmente clinica e basata sulla storia anamnestica, sulla valutazione dei sintomi, sul funzionamento globale (familiare, sociale, lavorativo) e sulle modalità relazionali durante il colloquio. Esistono poi numerose scale somministrate dallo psicologo o psicoterapeuta per meglio inquadrare il quadro clinico. 

Il primo passo è quindi l’inquadramento diagnostico e quindi rispondere al quesito di partenza questa persona ha un disturbo della personalità? Fatta la diagnosi il trattamento dei disturbi di personalità è principalmente di stampo psicoterapico con una terapia a medio lungo termine. In base allo specifico disturbo di personalità si opta per un approccio psicoterapico piuttosto che un altro. Ad esempio, il disturbo di personalità borderline beneficia molto della terapia dialettico comportamentale mentre i disturbi appartenenti al cluster C spesso beneficiano di approcci più cognitivi. Laddove poi dovessero esserci sintomi psichiatrici secondari, come spesso capita (pensiamo ad ansia, depressione, panico), si interviene anche farmacologicamente.

 

Speriamo con questo articolo di aver chiarito dubbi intorno all’argomento delle tipologie di disturbi della personalità. Non esitare a contattarci per eventuali dubbi o per prenotare una visita con uno psicologo, psicoterapeuta o psichiatra a Milano.

 

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